Nino Rota

Compositore
Nino Rota

1911-1979

Italia

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soggetti
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persona fisica, cinema, musica e canzoni

Giovanni (Nino) Rota Rinaldi nasce a Milano il 3 dicembre 1911. Formatosi come compositore con Alfredo Casella, uno dei più importanti musicisti italiani della prima metà del Novecento, trascorre due anni negli Stati Uniti facendo poi ritorno in Italia. Lontano dalle avanguardie, incline alla melodia cantabile e ben definita, scrive musica sacra e da camera, musiche per il balletto, per il teatro e per la televisione. A rappresentare una svolta nel suo percorso professionale è l’incontro con Federico Fellini, col quale comincia a collaborare nel 1952 componendo per lui le musiche di Lo sceicco bianco e, in seguito, anche di molti altri film del regista romagnolo, da I vitelloni (1953) a Prova d’orchestra (1979). Lavora anche per Luchino Visconti (Rocco e i suoi fratelli, 1960, Il Gattopardo, 1963) e Franco Zeffirelli (Romeo e Giulietta, 1968). Il suo più grande successo, tuttavia, sarà la colonna sonora de Il padrino (The Godfather, 1972), di Francis Ford Coppola, film di fama mondiale ispirato all’omonimo romanzo del 1969 di Mario Puzo.

A Il padrino, Rota lavora inizialmente con poca convinzione, quasi controvoglia e senza muoversi dall’Italia ma realizzando, nonostante ciò, una musica estremamente caratterizzata: le sonorità mediterranee, l’uso di strumenti come fisarmonica e mandolino sempre associati alla tradizione dell’Italia meridionale, il recupero della canzone napoletana ‘O marenariello in I Have But One Heart, il suono di complessi bandistici, l’evocazione di ritmi popolari e le atmosfere di feste di piazza italiane, oltre a un paio di temi per strumento solista (cornetta e violoncello) a indicare la solitudine del padrino, hanno fatto restare questa soundtrack nell’immaginario collettivo come emblema di una drammatica condizione di tensione tra vincoli comunitari e lacerazione interiore.

Pur riscuotendo un successo clamoroso, le musiche del film non ebbero la possibilità di essere candidate all’Oscar in quanto uno dei brani, il Love Theme (che poi diventerà, celebre anche come Speak Softly, Love, nella versione cantata da Andy Williams su parole di Larry Kusik), era già stato usato in precedenza dal compositore per il film Fortunella (1958) di Eduardo De Filippo: l’Oscar venne poi comunque assegnato a Rota per The Godfather Part II (Il padrino - Parte II), sempre diretto da Coppola, uscito nel 1974.

La musica di Rota ha avuto grande influenza negli Stati Uniti: il tema de La strada (1954) di Fellini, per esempio, è diventato un vero e proprio “standard”, vale a dire un canovaccio melodico e armonico destinato ad essere reinterpretato, riarrangiato e su cui si può improvvisare, come avviene nella pratica jazzistica. Con le musiche de Il padrino, invece, il compositore milanese ha definito un vero e proprio “sound” che ha poi costituito il modello per molte altre pellicole di ambientazione mafiosa. La canzone I Have But One Heart, affidata nel film al personaggio di Johnny Fontane (ideato da Puzo sulla falsariga di Frank Sinatra), ha costituito per il pubblico americano, in particolare per quello italo-americano, un forte momento di identificazione per il richiamo alla tradizione dei “crooners”, i cantanti confidenziali spesso di origine italiana popolari soprattutto negli anni ‘40 (Sinatra, Dean Martin, Perry Como, Jerry Vale).

Vettori collegati

Il Padrino

film

Federico Fellini

regista

Fonti

Gentilucci, Armando. Guida all’ascolto della musica contemporanea. Milano: Feltrinelli, 1983.

Mattioli, Valerio. Superonda. Storia segreta della musica italiana. Milano: Baldini & Castoldi, 2016.

Prato, Paolo. La musica italiana. Una storia sociale dall’Unità a oggi. Roma: Donzelli, 2010.

Scheda redatta da: Giovanni Vacca