Western all’italiana

Genere cinematografico
Western all’italiana

1964-1978

Italia

scenario
categoria
media
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cinema

Genere cinematografico affermatosi in Italia nella prima metà degli anni Sessanta, il western all’italiana, ribattezzato negli Stati Uniti “spaghetti western" con evidente accezione dispregiativa, emerge in una fase in cui la produzione hollywoodiana di film ambientati nel Far West era fortemente in declino. L’operazione attuata da autori come Sergio Leone, Sergio Corbucci, Duccio Tessari, Sergio Sollima, Antonio Margheriti, Enzo G. Castellari (spesso celati dietro pseudonimi anglofoni così da far credere allo spettatore italiano di assistere a una pellicola effettivamente statunitense) si basa, di fatto, su un dislocamento geografico e su un’ampia rilettura narrativa e formale che vede interessato il genere nordamericano per eccellenza, indicando così una via italiana a questo regime filmico volta alla decostruzione di un Mito tanto storico quanto ideologico. Una decostruzione espressa, in molte circostanze, anche attraverso un’istanza politica, spesso apertamente terzomondista, tesa a innestare nel racconto d’intrattenimento personaggi e situazioni narrative in grado di riflettere la visione della società dei loro autori.

Nato dalle ceneri del peplum, ciclo epico-mitologico che aveva dominato il mercato italiano e d’oltreoceano tra l’inizio degli anni Cinquanta e l’inizio del decennio successivo, il western all’italiana verrà guidato dal successo europeo di Per un pugno di dollari (1964), secondo film di Sergio Leone dopo Il colosso di Rodi (1961) e atto primo di una trilogia che vede protagonista Clint Eastwood nei panni di un anti-eroe solitario e privo di nome. Si tratta di un’opera capace di farsi icona globale di un’intera filmografia e di dare vita, in Italia, a un ciclo che si rivelerà di lì a poco sorprendentemente redditizio. Ma anche di giungere negli Stati Uniti (qualche anno più tardi, nel 1967) imponendosi come vero e proprio “caso cinematografico”: il successo spettatoriale, dovuto anche alla vasta distribuzione e alla massiccia promozione della United Artists, non corrisponderà a quello di critica. Per la stampa americana, tale rimediazione di immaginario si articola su un registro eccessivamente brutale che viola il mito romantico e l’essenza stessa di un genere popolare.

Lo “spaghetti-western” è stato infatti spesso descritto, in ambito statunitense, come una storpiatura low budget del western classico. Per il pubblico più giovane, tuttavia, esso si configura come una rivitalizzazione del genere in termini di immagini e musica (le colonne sonore di Ennio Morricone fanno da caso esemplare) e di realismo. Il violento e anti-tradizionale neo-western americano, si pensi in particolare al paradigmatico The Wild Bunch (Il mucchio selvaggio, 1969) di Sam Peckinpah, sembrerebbe in effetti essere debitore verso il modello italiano e in particolare quello leoniano, dimostrando fattività, proficuità e complessità di uno scambio transatlantico le cui basi risultano salde ancora oggi. Il riferimento va in special modo a Quentin Tarantino, noto estimatore degli exploitation movies italiani, la cui grammatica filmica è costellata di riferimenti e omaggi ai western di Leone, Margheriti e Corbucci. Django Unchained, girato da Tarantino nel 2012, è del resto un dichiarato omaggio al cruento Django (1966) di Corbucci, considerato una pietra miliare del genere sebbene pressocché ignorato dalla critica statunitense coeva.

Nel western all’italiana è inoltre lo spazio scenico stesso a essere reinventato. Girati per motivi prettamente economico-produttivi nella Spagna meridionale (più precisamente in Almeria, nel deserto di Tabernas) o in alcuni casi nelle campagne intorno a Roma, questi film prendono vita in territori capaci di ricordare, con le proprie forme, i paesaggi dell’Arizona e del New Mexico e dunque utili ai fini di un’ampia e articolata ricostruzione dello scenario statunitense occidentale.

Vettori collegati

Sergio Leone

Regista

Ennio Morricone

Compositore

Fonti

Fisher, Austin. Radical Frontiers in the Spaghetti Western. Politics, Violence and Popular Italian Cinema. London-New York: I.B. Tauris, 2014.

Fridlund, Bert. The Spaghetti Western. A Thematic Analysis. Jefferson: McFarland & Co., 2006.

Garofalo, Damiano. C’era una volta in America. Storia del cinema italiano negli Stati Uniti, 1946-2000. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2023.

Hughes, Howard. Once Upon a Time in The Italian West. London-New York: I.B. Tauris, 2006.

Hughes, Howard. Spaghetti Westerns. Harpenden: Kamera Books, 2010.

Uva, Christian. “Il buono, il brutto, il fascista: di cosa parlano gli spaghetti western?.” Bianco e Nero. Rivista quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia 576-577 (May-December 2013): 126-134.

Scheda redatta da: Matteo Santandrea