Nicola Chiaromonte

Autore e attivista

1940-1953

New York, New York, Stati Uniti

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Nicola Chiaromonte (1905-72) è stato un editore, critico, attivista politico e intellettuale. Nato a Rapallo da una famiglia dell'alta borghesia, si laureò in legge all'Università di Roma nel 1927. Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta tra le sue frequentazioni vi erano Adriano Tilgher, Giorgio Diaz de Santillana, Alberto Moravia, Carlo Levi, Mario Soldati, Dino Terra, Paolo Milano e Francesco Grandjacquet. Dopo essere stato presentato a Carlo Rosselli e Andrea Caffi, che divenne suo amico e mentore, Chiaromonte si unì ad ambienti apertamente antifascisti. Già nel 1932 contribuva attivamente al movimento antifascista Giustizia e Libertà (GL) e all'inizio del 1934 divenne coordinatore della sua cellula clandestina attiva a Roma. Segnalato alla polizia fascista nel 1934, Chiaromonte andò in esilio politico a Parigi, dove strinse amicizia con personaggi quali Mario Levi (fratello di Natalia Ginzburg), Andrè Malraux, Raymond Aron, Lionello e Franco Venturi. Questi legami politici e intellettuali facilitarono la sua partecipazione alle décades de Pontigny di Paul Desjardins e la sua presenza al primo Congresso internazionale degli scrittori in difesa della cultura.

Influenti furono i contributi di Chiaromonte alle pubblicazioni clandestine di GL, in particolare le sue analisi del potere fascista e delle sue origini socio-culturali. Ciò nonostante, egli ruppe con l'organizzazione (insieme a Caffi, Levi e Renzo Guia) all'inizio del 1936 non condividendone più gli obiettivi e la crescente vicinanza ai Fronti Popolari, che si stavano allora consolidando. Questa rottura rifletteva l'impegno di Chiaromonte per un antifascismo transnazionale incentrato non sull'azione diretta contro il regime di Mussolini (la linea principale adottata da GL), ma sulla costruzione di una cultura della resistenza antifascista in grado di affrontare le questioni sociali e morali alla base del fascismo, che si sarebbe diffusa attraverso la mobilitazione orizzontale di reti e gruppi di amici affini. Poco dopo aver lasciato GL, Chiaromonte si arruolò nell'esercito durante i primi mesi della guerra civile spagnola, unendosi alla squadriglia aerea repubblicana di Malraux. Tuttavia, a disagio per la stalinizzazione delle forze repubblicane spagnole, abbandonò il conflitto dopo soli sei mesi. Alla fine degli anni Trenta, Chiaromonte collaborò con Caffi e Levi alle iniziative antifasciste di altri socialisti indipendenti (Giuseppe Emanuele Modigliani, Giuseppe Faravelli e Angelo Tasca), compresa una trasmissione radiofonica clandestina; si avvicinò anche a Ignazio Silone.

Chiaromonte fuggì dalla Francia occupata nel 1940, mentre i nazisti si avvicinavano a Parigi, rifugiandosi dapprima in Algeria, dove fu ospitato da Albert Camus, di cui divenne amico, e poi a New York. Arriva a Manhattan nell'agosto del 1941 grazie a un visto d'emergenza ottenuto grazie a Max Ascoli. A New York Chiaromonte lavorò dapprima presso l'ufficio italiano dell'Office of War Information e contribuì alla redazione del giornale antifascista americano L'Italia Libera di Gaetano Salvemini, frequentando una rete di rifugiati italiani che comprendeva Ugo "Mike" Stille, Lamberto Borghi, Aldo Bruzzichelli e Niccolò Tucci. Dopo aver conosciuto Meyer Schapiro e Dwight Macdonald, probabilmente grazie alle sue conoscenze italiane, nel 1943 Chiaromonte frequentò i circoli intellettuali di New York, diventando un noto interlocutore di Mary McCarthy, Hannah Arendt, Lionel Abel, Robert Lowell, Elizabeth Hardwick, William Philips, William Barrett, Philip Rhav, James T. Farrell e Sidney Hook, tra gli altri. Oltre a contribuire con saggi a periodici statunitensi come The New Republic e Partisan Review, Chiaromonte divenne particolarmente influente nella direzione editoriale della rivista politics e uno stretto amico e mentore di Macdonald e McCarthy. Nel contesto newyorkese dell'epoca, la sua familiarità con gli intellettuali francesi e i loro dibattiti, la conoscenza della filosofia e l'esperienza diretta dei recenti eventi politici europei lo resero un notevole punto di riferimento. Chiaromonte introdusse i suoi nuovi circoli ai pensatori continentali (come Caffi, Simone Weil, P.J. Proudhon e Georges Gurvitch), partecipò a gruppi di lettura su Platone e Kierkegaard e fece da ponte con la sinistra indipendente europea, anche presentando gli amici americani a Camus.

Chiaromonte tornò a Parigi nel 1948 e iniziò a lavorare all'UNESCO. Punto di incontro tra l'intellighenzia della Rive Gauche e gli intellettuali newyorkesi, Chiaromonte mette in contatto i conoscenti americani a Parigi (tra cui Abel, H.J. Kaplan e Saul Bellow) con i circoli italiani e francesi, frequentando ambienti che esplorano alternative politiche per l'Europa del dopoguerra e che si intersecano con il nascente movimento esistenzialista e con la nascita del Congress for Cultural Freedom (CCF). 

Nel 1953 Chiaromonte tornò a Roma come critico teatrale per Il Mondo. Nel 1956 divenne co-redattore con Silone della rivista italiana del CCF Tempo Presente, nonché suo sostituto nel Comitato esecutivo del CCF. Questi ruoli posizionarono Chiaromonte in un circuito editoriale transatlantico e zona di scambio intellettuale, posizione che facilitò la promozione del lavoro di amici come Camus, Macdonald e McCarthy in Italia, la partecipazione a conferenze e dibattiti internazionali di alto profilo e il dialogo con periodici internazionali, tra cui Dissent, una rivista americana considerata un'erede di politics, la rivista che Chiaromonte aveva contribuito a fondare negli anni Quaranta. Il respiro internazionale e le posizioni eterodosse di Tempo Presente, che si opponevano al totalitarismo comunista e fascista, al dogma religioso e all'imperialismo francese e americano, riflettevano l'ostinata indipendenza di Chiaromonte e Silone nei confronti della politica dell'editoria italiana e della dirigenza del CCF. Chiaromonte morì a Roma nel 1972.

 

Vettori collegati

Tempo Presente

Rivista

Congress for Cultural Freedom

Organizzazione culturale

Europe-America Groups

Organizzazione culturale

Ignazio Silone

Scrittore, giornalista, politico

The Literary Review

Rivista letteraria

Fonti

Cesare Panizza, Nicola Chiaromonte: Una Biografia (Roma, 2017).

Gino Bianco, Nicola Chiaromonte e il tempo della malafede (Roma, 1999).

Lo spettatore critico. Politica, filosofia, letteratura, Raffaele Manica ed. (Roma, 2021).

Andrea Caffi, Chiaromonte, “Cosa sperare?” Una corrispondenza sulla rivoluzione (1932-1955), Marco Bresciani ed. (Napoli, 2012).

 

Scheda redatta da: Amanda Swain