"How to build modern furniture"

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1949

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Il libro di 172 pagine (156+16), ha carattere operativo e pratico, corredato da disegni tecnici, schemi e fotografie, e si rivolge tanto ad architetti e designers d’interni, quanto ad artigiani amatoriali appassionati di arredamento. 
Nell’introduzione Morris Ketchum Jr. afferma che il volume nasce con il duplice intento di fornire uno strumento utile per i professionisti e di offrire all’artigiano dilettante (“the amateur craftsman”) una guida di facile consultazione per la realizzazione di mobili nel tempo libero. 
Il volume propone una vasta selezione di mobili e complementi d’arredo organizzati per tipologia e ambiente domestico, illustrati con schemi di immediata comprensione realizzati dall’autore e analizzati con minuziosità per rivelarne, attraverso disegni quotati e dettagli, gli aspetti tecnici e costruttivi. 
Non si tratta di un semplice processo di ridisegno: quello che l’autore compie è un percorso di selezione, interpretazione e semplificazione con lo scopo di divulgare tra il pubblico americano un sapere tecnico maturato nella sua esperienza di progettista in Italia, tra il mobilificio di famiglia e gli studi professionali milanesi. 
L’esito dell’operazione compiuta da Dal Fabbro in Modern Furniture è uno straordinario catalogo che riunisce nelle stesse pagine, concepite per un pubblico specializzato e non, oggetti della produzione anonima e progetti di firme note, molte delle quali italiane. Compaiono così, accanto ad alcuni esempi scandinavi, arredi progettati  da Franco Albini, Giulio Minoletti, Carlo Pagani, Vittoriano Viganò. Molti di questi erano già apparsi alla fine degli anni Quaranta sulle principali riviste di settore in Europa o esposti in occasione della VIII Triennale del 1947 e avevano cominciato a circolare negli Stati Uniti grazie a riviste specializzate come Interiors. A completare la costruzione di questa mappa dell’arredo moderno in cui sembrano dissolversi le distanze tra le due sponde dell’Atlantico, una serie di oggetti, come le sedie in compensato curvato di Charles e Ray Eames per Herman Miller e la Womb Chair di Eero Saarinen prodotta da Knoll, che diventeranno simboli del design americano e della cosiddetta American Way of Life.  Sebbene non vi sia la volontà di dettare alcuna linea estetica e la selezione degli arredi venga compiuta solo sulla base dell’interesse per determinati aspetti tecnologico-strutturali, quella che Dal Fabbro restituisce è un’immagine scelta della produzione italiana che, pur nell’apparente obiettività del dato tecnico, attinge a precisi riferimenti culturali contribuendo in piccola parte alla narrazione di un linguaggio moderno internazionale.
Se la prima parte del volume è concepita per professionisti ed esperti del settore, l’appendice, Easy to build furniture, si rivolge invece al pubblico non specializzato di appassionati proponendo una raccolta di progetti semplici e facili da realizzare, illustrati attraverso disegni esplosi affiancati da indicazioni di tipo pratico. 
Il libro viene accolto con grande successo tanto da essere pubblicato in un’edizione rivisitata già nel 1954 e in una seconda edizione nel 1958. Una versione italiana di Modern Furniture viene data alle stampe da Hoepli nel 1950 con il titolo Costruzione e funzionalità del mobile moderno innescando un moto circolare di trasmissione dei saperi tra Stati Uniti e Italia che caratterizzerà tutta la produzione scritta di Dal Fabbro.
Modern Furniture non è un esempio isolato, alla sua pubblicazione seguiranno, tra gli anni Cinquanta e Settanta, altri cinque manuali dedicati alla costruzione del mobile: How to build modern furniture: Practical Construction (1951) e Designs Assembly (1952), Furniture for Modern Interiors. A progressive Architecture Book (1954), How to make built-in modern furniture (1955), How to make children’s furniture and play furniture (1963), How to make wood furnishings for your home (1965). Considerando le numerose riedizioni, la produzione di Dal Fabbro copre un arco temporale di circa vent’anni rivelandosi un progetto editoriale che intercetta, con sorprendente continuità, stagioni diverse del dibattito americano sulla casa. Uno sforzo editoriale che viene condotto parallelamente tra Stati Uniti e Italia dove vengono pubblicate le traduzioni in italiano di molti titoli americani (How to build modern furniture, per esempio, esce nel 1951 e viene tradotto quindici anni dopo in Come costruire il mobile moderno per Hoepli) ma anche alcuni manuali scritti dall’autore esclusivamente per il pubblico italiano, come Tecnica costruttiva del mobile che viene dato alle stampe da Antonio Vallardi Editore lo stesso anno di Modern Furniture. 
 

Vettori collegati

F.W. Dodge Corporation

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Mario Dal Fabbro

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Scheda redatta da: Marta Averna