Istituto italiano di cultura

Sebbene la promozione della cultura italiana negli Stati Uniti da parte del governo italiano inizi intorno al 1954, l’ufficio informazioni nasce solo due anni dopo, presso la sede del Consolato italiano a New York. Successivamente, l’agenzia viene trasformata nell’Istituto Italiano di Cultura, inaugurato ufficialmente nel 1961 dal Ministro per gli Affari Esteri Giuseppe Pella. In poco tempo l’istituto, da luogo privilegiato per i cittadini interessati a stabilire o mantenere contatti con l’Italia, diventa punto di riferimento per intellettuali, artisti e operatori culturali, nonché importante centro propulsore di iniziative di cooperazione culturale, attraverso collaborazioni stabili con le principali istituzioni culturali di New York. Secondo le informazioni riportate nel New York Times, già nel 1965 l’ufficio riceve circa trenta mila richieste scritte all’anno e sono già numerosi gli utenti che usufruiscono dei servizi di ricerca messi a disposizione (The New York Times, 1965).

Dal 1964 al 1976, sotto la guida del direttore Giuseppe Zarrillo, l’istituto porta avanti le attività già iniziate in quanto agenzia informativa e continua la stretta collaborazione con la Casa Italiana della Columbia University, occupandosi prevalentemente di redazione di bibliografie, catalogazione di articoli e rafforzamento dei legami con la comunità italo-americana newyorkese. In questi anni gli sforzi dell’istituto puntano a un obiettivo principale: la promozione della cultura italiana e degli scambi tra Italia e Stati Uniti per presentare la ricchezza culturale e i contributi dell'Italia nei settori di architettura, cinema, design, letteratura, musica, scienza, tecnologia, teatro e arti visive. In tal senso, nel 1969 viene promossa una serie di incontri dal titolo Italian Film-makers: tre serate dedicate a Cesare Zavattini, Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci, durante le quali alla proiezione di un’opera cinematografica scelta, segue una conversazione con i registi. L’istituto di cultura amplia ben presto i propri servizi, organizzando esposizioni e manifestazioni culturali, ad esempio la ricorrenza dei 700 anni dalla nascita di Dante (aprile e maggio 1965) in cooperazione con la Dante Society of America, così come le mostre di Enrico Cervelli e di Mario Sironi, tenutesi alla Grosvenor Gallery nel 1967, o ancora l’esposizione nelle proprie sale delle opere di Eugenio Carmi nel 1980. A completare questi eventi si aggiungono i servizi per promuovere la lingua e la cultura italiana, talvolta sotto forma di contributi per la traduzione e la pubblicazione di libri italiani. Tra le iniziative editoriali spiccano alcuni volumi tra cui Books Translated from the Italian and Books of Italian Interest Published in the United States; 1959 – 1965 (1966) e Italian Visual Poetry, 1912-1972 (1973) in collaborazione con il Finch College.

Un articolo del New York Times del 1979 sottolinea il ruolo di rilievo assunto dall’Istituto di Cultura nel portare negli Stati Uniti incontri sull’arte, la letteratura, il cinema e il teatro italiani (New York Times, maggio 1979). A partire dalla fine degli anni ‘70, l’attività di promozione e cooperazione culturale dell’Italia negli Stati Uniti si estende inoltre ad altre città in modo più organizzato e sistematico, grazie alla creazione di una rete di Istituti Italiani di Cultura a San Francisco (1978), Washington (1980), Los Angeles (1984) e Chicago (1985) in coordinazione con i Consolati italiani sul territorio.

Vettori collegati

Documenti consultabili

• Zavattini al Museum of Modern Art di New York. Stampe da provini a contatto realizzati al MOMA da Duane Michals nel maggio 1969 (ACZ, fotografie 1205-1217-1223-1235-1171)
• Lettera di Giuseppe Cardillo, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, a Cesare Zavattini, New York, 23 gennaio 1969 (ACZ, Epistolario Corr. I 120/1)