Michael Ugo Stille (Kamenetzky)

Giornalista, corrispondente e direttore giornalistico
Michael Ugo Stille (Kamenetzky)

Garzanti, 2013

1919 - 1995

Russia, Italia, Stati Uniti

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Mikhail Kamenetzky nasce in Russia nel 1919 da una famiglia ebraica. Costretti a lasciare il paese allo scoppio della guerra civile, i Kamenetzky fuggono in Germania per poi stabilirsi nei primi anni ’30 in Italia. Kamenetzky studia presso l’Università di Roma, dove frequenta le lezioni di Giovanni Gentile e stringe una profonda amicizia con Giaime Pintor, con cui conia lo pseudonimo Ugo Stille che i due usano tra il 1939 e il 1941 per firmare gli articoli di politica estera su Oggi. Dopo la laurea nel 1941, Kamenetzky emigra con la famiglia negli Stati Uniti per fuggire all’antisemitismo dilagante. Qui Kamenetzky si lega a un gruppo di rifugiati e intellettuali italiani, tra cui Bruno Zevi, Niccolò Tucci, Nicola Chiaromonte, Franco Modigliani e Max Ascoli. L’amicizia con quest’ultimo gli permetterà di ampliare ulteriormente la sua rete di conoscenze, incontrando per esempio l’ambasciatore italiano negli Stati Uniti Alberto Tarchiani. Sempre in questo periodo partecipa agli incontri della Mazzini Society di Salvemini.

Dopo il bombardamento di Pearl Harbour, Kamenetzky viene reclutato per unirsi all’esercito americano in Italia, ottenendo così la cittadinanza statunitense in pochissimo tempo. Grazie alla conoscenza della lingua e della cultura italiana, Kamenetzky entra a far parte del corpo dell’intelligence che si occupa dell’intercettazione delle radio nemiche (Psychological Warfare Branch) e gli viene affidata la direzione delle emittenti radio alleate. In Italia incontra Elio Vittorini, grande amico di Pintor, e Carlo Levi. Sempre grazie alla profonda amicizia che lo lega a Pintor, a Torino è subito ben ricevuto tra gli intellettuali legati alla casa editrice Einaudi. A Milano, Il Corriere della Sera offre al giornalista, desideroso di tornare oltreoceano, un posto come corrispondente dagli Stati Uniti. Proprio grazie a questo lavoro, Kamenetzky manterrà sempre un forte legame con l’Italia, scrivendo per la testata italiana dal 1946 al 1987, quando ne diventerà direttore (ruolo che ricoprirà fino al 1992).

Rientrato in America, nel 1949 Kamenetzky sposa l’americana Elizabeth Bogert. Pochi mesi dopo diventa ufficialmente Michael Ugo Stille, anche per onorare l’amico Pintor, morto durante la guerra. Il lavoro lo porta a frequentare personaggi quali Alfred Kazin e colleghi di altri giornali tra i quali Ennio Caretto, Arturo Zampaglione, Vittorio Ivella e Stefano Eco. Stille diventa uno dei più celebri corrispondenti dall’estero del dopoguerra: ha contatti personali con leader e intellettuali sia americani che italiani e la sua presenza è molto richiesta a eventi e incontri culturali. Divenendo un punto di riferimento per gli italiani negli Stati Uniti, Stille segue spesso scrittori e politici italiani in visita, come ad esempio Carlo Levi in occasione del suo viaggio per il lancio di Cristo si è fermato a Eboli. Grazie all’amicizia con Chiaromonte, Stille entra in contatto con la rete di intellettuali che orbitano attorno alla rivista Partisan Review – rivista che legge assiduamente unitamente a Tempo Presente di Ignazio Silone.

L’acume giornalistico di Stille è molto apprezzato negli Stati Uniti, tanto che anche il New York Times include o menziona le sue opinioni, nonché il suo sguardo sull’attualità, forte di riferimenti chiari sulla cultura italiana e quella americana. A riprova di quanto il suo giudizio sia tenuto in considerazione, viene definito in questi termini: “the respected specialist on American affairs of Corriere della Sera of Milan” (The New York Times, 3 giugno 1986).

Vettori collegati

Bruno Zevi

Max Ascoli

Alberto Tarchiani

Ambasciatore italiano negli Stati Uniti

Alfred Kazin

Scrittore e critico letterario americano

Media gallery

Fonti

Bello, Francesco. Bruno Zevi intellettuale di confine: L’esilio e la guerra fredda culturale italiana 1938-1950. Roma: Viella Libreria Editrice, 2020.
 
Forno, Mauro. "Stille, Ugo." Enciclopedia Treccani, 2019. Consulato 27 gennaio 2023, https://www.treccani.it/enciclopedia/ugo-stille_%28Dizionario-Biografico%29/.
 
Furio, Colombo. "A lezione di Ugo Stille." La Repubblica, 3 marzo 1995. Consultato 24 gennaio 2023. https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/03/lezione-da-ugo-stille.html.
 
Guerrieri, Osvaldo. I Torinesi. Vicenza: Neri Pozza Editore, 2015.
 
Markham, James M. "Europeans Voice Strong Criticism of U.S. Arms Moves". The New York Times, 3 giugno 1986.
 
Mieli, Paolo. I conti con la storia. Milano: Rizzoli, 2013.
 
Sardelli, Vincenzo, e Giuseppe Gallizzi. Eravamo in via Solferino: Quarant’anni Di Vita al Corriere. Bologna, Minerva Edizioni, 2018.
 
Stille, Alexander. The Force of Things: A Marriage in War and Peace. New York: Farrar, Straus and Giroux, 2013.
 
Zippel, Paolo. "Stille, Ugo." Enciclopedia Treccani, 1995. Consultato 22 gennaio 2023, https://www.treccani.it/enciclopedia/ugo-stille_%28Enciclopedia-Italiana%29/

 

Scheda redatta da: Marta Zonca