Fausto Melotti

scultore
Fausto Melotti

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1901 / 1986

Rovereto, Milano, Italia

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persona fisica

Fausto Melotti, ingegnere elettrotecnico diplomato in pianoforte, si dedica alla scultura dal 1928, anno in cui si iscrive all’Accademia di Brera, dove diventerà amico di Lucio Fontana, allievo come lui di Adolfo Wildt. Le sue relazioni transatlantiche sono inizialmente collegate alle sue collaborazioni con gli architetti, con cui progetta e realizza spazi corali, di sintesi fra le arti: dal 1930 lavora con Gio Ponti, che lo introduce in Richard Ginori, dove realizzerà piccole sculture e oggetti in ceramica e porcellana presentati alle Triennali e sulle pagine di Domus e La Casa Bella.
Dopo la guerra, momento sconvolgente in cui lo studio dell’artista viene distrutto da bombardamenti, Gio Ponti riprende a promuoverne l’attività, coinvolgendolo prima nel suo allestimento per la mostra Italy at work. Her Renaissance in design today, dove realizza alcune figure, tra cui l’Angelo dell’Annunciazione, quindi nel progetto dei transatlantici: per il Conte Grande egli realizza le due cariatidi in ceramica smaltata che danno forma al parapetto della scalinata che conduce alla sala da pranzo e inquadrano il pannello di cristallo retrodipinto da Edina Altara su disegno dello stesso Ponti, per il Conte Biancamano un pulcinella in ceramica per la galleria dei costumi del ponte vestiboli. Le sue opere tornano in altre mostre promozionali della capacità artistica e fattiva italiana, come Handicraft as a fine art in Italy, tenutasi presso la House of Italian Handicraft nel 1948.
Domus ne pubblica regolarmente le opere; di lui Lisa Ponti scrive nel 1948 «Melotti è un artista sensibile e silenzioso: chi lo va a trovare nel suo studio le prime volte, rimane sconcertato dal suo breve riso imbarazzato, in mezzo a tante strane meraviglie allineate sulle assi. Ho provato ad accompagnarvi degli americani, anzi delle americane donne d’affari, energiche e sfidanti, che si sono impennate davanti alla vaga tortuosità e fragilità dei suoi innumerevoli oggetti»
Nel 1958 Ponti lo coinvolge nel progetto dello Showroom Alitalia a New York, disegnato su un’idea, nelle parole dell’architetto, di funzionalità d’attrattiva e rappresentativa, di una capacità tipicamente italiana, di cui è uno degli artefici, nei rivestimenti a pavimento e a parete, le piastrelle bianche e azzurre che diverranno emblematiche del negozio, nelle statue di Viaggiatori e Viaggiatrici e nelle terrecotte che schermano le lampade.
Dagli anni ’70 le sue opere vengono regolarmente esposte nei musei, tra cui il MoMA e il Guggenheim Museum, e nelle gallerie americane, soprattutto sulla West Coast e a New York, dimostrandone l’importanza anche oltre la relazione con l’architettura, in mostre personali e collettive.

Vettori collegati

Conte Grande

allestimento di un transatlantico

Gio Ponti

architetto

Andrea Doria

allestimento di un transatlantico

Alitalia Showroom, New York

Showroom

Società di Navigazione Italia

compagnia di navigazione

HIH- House of Italian Handicrafts

centro per la promozione dell'artigianato italiano

Brooklyn Museum

museo

The Museum of Modern Art

museo

Lucio Fontana

artista

Italy at work. Her renaissance in design today

mostra itinerante

Scheda redatta da: Marta Averna