Emilio Federico Schuberth

Emilio Federico Schuberth

https://en.wikipedia.org/wiki/Emilio_Schuberth

1904 / 1972

Napoli-Roma

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Emilio Schuberth nasce a Napoli, l'8 giugno 1904, da madre spagnola e padre di presunta origine sassone o ungherese. È considerato uno dei fondatori della moderna moda italiana, per quanto poco si sappia sulle sue origini e sulla sua formazione artisitca. Secondo quanto in seguito riferito da lui, studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli.

Nel 1929 sposa Maria Jelasi. Poco dopo la coppia si trasferisce a Roma, dove Shuberth continua a coltivare la sua passione per la moda, lavorando come apprendista presso la sartoria Montorsi.

Nel 1938 apre la sua modisteria di cappelli d'alta moda in via Frattina, non lontano dalla famosa Piazza di Spagna. Tra i suoi clienti illustri anche la contessa Ratti, nipote di papa Pio XI, che lo introduce agli ambienti dell'aristocrazia romana. È su consiglio della contessa, che nel 1940 Schuberth apre il suo primo atelier di moda femminile, inizialmente in via Lazio e poi spostato nella famosa sede di via XX Settembre, in un ambiente elegante decorato con vetri di Murano, divani di raso e mobili di pregio italiani.

Dopo il 1945, i suoi modelli diventano sempre più popolari nell'ambiente di Cinecitta' e del cinema italiano, indossati e apprezzati da attrici americane e italiane come Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Rita Hayworth e Bette Davis. È questa popolarità che gli vale il soprannome di "sarto delle dive". A rendere iconici e apprezzati i suoi abiti era la capacità di Schiberth di incorporare l'estetica degli anni '50 e quella del cinema italiano del dopoguerra: il suo stile metteva in risalto la "bella figura," giocando efficacemente sull'ideale femminile italiano.

La sua popolarità crebbe in particolare a partire dal dicembre 1948, grazie alla sua partecipazione alla sfilata Moda francese? Moda italiana, presso il Casino de la Vallée di Saint Vincent, in Valle d'Aosta.

Nel febbraio 1951 è tra gli stilisti invitati da Giovanni Battista Giorgini a partecipare alla prima sfilata di Alta Moda italiana, che segna il debutto internazionale della moda italiana. Come noto, la sfilata fu un successo, soprattutto tra i compratori di moda americani, dando così un contributo fondamentale al rilancio e popolarizzazione della moda italiana nella società americana.

Nell'autunno del 1951, il grande magazzino newyorkese Bergdorf Goodman acquistò e presentò al pubblico statunitense dieci dei più famosi capi di moda di Schuberth, tra cui Cifrario segreto, Molto amata, Oggi ho vent'anni, Celeste orizzonte. L'anno successivo Schuberth è uno degli otto stilisti italiani a prendere parte alla cosiddetta Carovana volante della moda, accolta al Grand Central Palace di New York in occasione della fiera urbana dedicata ai produttori italiani.

Nel 1953, insieme alle sorelle Fontana, a Mingolini-Gugenheim, Garnett e Simonetta e altri importanti stilisti, è tra i fondatori de il Sindacato italiano dell’alta moda (SIAM), che nel luglio del 1954 organizzò la prima Rassegna di alta moda italiana a Roma, nella cornice di Castel Sant’Angelo.

Nel corso della sua vita divenne un maestro della moda italiana e tra i suoi allievi si annoverano nomi noti come quelli di Valentino, Laura Biagiotti, e Roberto Capucci.

Emilio Schuberth morì nel gennaio del 1972 nella sua casa di Roma a causa di un attacco di cuore. Nel corso della sua vita aveva dato un contributo importantissimo all'apprezzamento della moda italiana negli Stati Uniti.

Vettori collegati

Sophia Loren

attrice

Valentino

Valentino Clemente Ludovico Garavani

Bergdorf Goodman

New York

Giovanni Battista Giorgini

imprenditore

First Italian High Fashion Show

Sfilata

Sorelle Fontana

Fashion Designer

Roberto Capucci

Zoe Fontana

Giovanna Fontana

Micol Fontana

Sorelle Fontana

casa di moda

Media gallery

Fonti

Sofia Gnoli, Un secolo di moda italiana, Milano: Meltemi editore, 1990.

Emilio Schiberth Website: https://emilioschuberth.it/.

"Emilio Schuberth, a Couturier In High‐Fashion, Dies in Rome," The New York Times, January 6, 1972.

Giampaolo Benati, "Emilio Schuberth: the Tailor of the Stars, La Dolce Vita," EmmeMagazine, April 26, 2016.

Maria Natalina Trivisano, "Schuberth, Federico Emilio," in Dizionario Biografico degli italiani, Volume 91 (2018).

Metmuseum.org. https://www.metmuseum.org/art/collection/search/87361

Scheda redatta da: Giulia Crisanti