Mario Dal Fabbro

designer
Mario Dal Fabbro

1913/1990

scenario
categoria
soggetti
tag
persona fisica

Mario Dal Fabbro è un designer e scultore trevigiano, emigrato nel 1948 negli Stati Uniti dopo una lunga esperienza lavorativa che, negli anni precedenti alla guerra, lo porta a inserirsi nel milieu professionale milanese entrando in contatto con alcuni dei protagonisti del panorama architettonico italiano dell’epoca (Giò Ponti, Carlo Enrico Rava, Carlo Pagani e Franco Albini) e collaborando con riviste di settore come Domus e Stile. 
La sua opera di pubblicista è l’evoluzione di un’indagine maturata già durante la guerra sulle pagine di Stile, cui egli collabora tra il 1943 e il 1944, che valutava una stretta collaborazione tra industria, architettura ed edilizia, tanto alla scala urbana quanto a quella dell’arredo, nell’ottica di una strategia di ricostruzione del Paese che non avrebbe mai trovato compimento. 
Nel 1943 risulta vincitore insieme a Carlo Mollino del concorso Garzanti per i mobili tipo, pubblicati su Stile nel 1943, in cui i due progettisti rispondono al tema della “casa per tutti” e della tipizzazione dell’arredo in modi molto diversi.
Mollino propone una scomposizione del mobile in elementi tipo finalizzata alla produzione industriale, mentre i mobili di Dal Fabbro, nella loro “immediata e pratica e semplice e conveniente esecuzione” ambiscono a fungere da modelli di riferimento per gli artigiani, in una prospettiva di orientamento e formazione della categoria. I disegni di Dal Fabbro possono immediatamente essere realizzati da ogni buon artigiano, corrispondono alle indicazioni dei decreti ed ai prezzi, sono di normale e rapida possibilità d’esecuzione. Il loro disegno semplice, senza stranezze né esibizioni, la loro praticità li fa corrispondere al gusto moderno che vuol riposare su linee sciolte e fidare in un intelligente praticità al concetto della casa d’oggi. 
Queste ricerche vengono proseguite da Dal Fabbro nella rubrica Idee per la casa che ogni falegname può eseguire pubblicata su Stile nel 1944.
Trasferitosi negli Stati Uniti Dal Fabbro riproporrà al pubblico americano molti dei progetti presentati su Stile, estrapolandoli dalla cornice culturale entro la quale erano stati sviluppati e proiettando così un discorso legato alla ricostruzione in Italia verso nuove geografie, inserendolo in una cultura del Do-It-Yourself (DIY) in progressiva espansione, legata ad alcuni aspetti-chiave delle abitudini di vita della middle class americana nel dopoguerra, come quello del “productive leisure”, che rimandavano ad un preciso immaginario sociale e abitativo. 
I disegni di Dal Fabbro, intercettando il fenomeno del DIY, trovano negli Stati Uniti un pubblico specifico: di sesso maschile, a capo di un nucleo familiare, di quella classe media che vive in case unifamiliari nelle nuove aree suburbane, dotate di un garage o un seminterrato dove organizzare il proprio laboratorio di falegnameria. In How to build modern furniture l’autore dedica proprio una pagina all’allestimento dello spazio di lavoro affermando: “The workshop can be built in any rooms of the house although the basement and garage are customary locations”. 
Sebbene tra gli anni cinquanta e sessanta le pubblicazioni How to proliferino, i manuali del mobile moderno di Dal Fabbro riescono a trovare spazio e successo in parte per quel cortocircuito tra cultura “alta” e cultura popolare che sono in grado di innescare proponendo anche all’artigiano amatoriale, come spunti di riferimento, progetti di alta qualità. 
Nel processo di adattamento dei contenuti per le versioni italiane e quelle americane, si nota come l’appendice Easy to build furniture presente in Modern Furniture sparisca completamente nella versione italiana, così come il riferimento all’amateur craftsman come categoria di pubblico a cui è rivolto il volume, riferimento che tornerà invece negli anni Sessanta. Nelle prime pubblicazioni italiane si tende infatti a sottolineare sempre di più il valore pedagogico del testo volto a colmare una lacuna nella letteratura tecnica dell’epoca fornendo una “guida per l’esecutore e una base tecnica per l’architetto”, nel tentativo non solo di diffondere un sapere pratico costretto ad aggiornarsi in relazione ai nuovi materiali sviluppati nel periodo bellico e a nuovi sistemi di produzione in grado di soddisfare le masse,  ma anche di innescare un dialogo tra artigiano e architetto, in un momento storico in cui un cambiamento nella formazione di entrambe le categorie appariva come uno dei temi al centro del dibattito.

Vettori collegati

F.W. Dodge Corporation

casa editrice

Carlo Mollino

progettista

Gio Ponti

architetto

"How to build modern furniture"

libro

Fonti

Dal Fabbro, Mario. 1949. Modern Furniture. Its design and construction. New York: Reinhold Publishing Corporation.
Dal Fabbro, Mario. 1949. Tecnica costruttiva del mobile. Milano: Antonio Vallardi Editore.
Dal Fabbro, Mario. 1950. Costruzione e funzionalità del mobile moderno. Milano: Editore Ulrico Hoepli.
Dal Fabbro, Mario. 1951. How to build modern furniture: Practical construction. New York: F.W. Dodge Corporation.
Dal Fabbro, Mario. 1952. How to build modern furniture: Designs assembly. New York: F.W. Dodge Corporation.
Dal Fabbro, Mario. 1966. Come costruire il mobile moderno. Milano: Editore Ulrico Hoepli.

Scheda redatta da: Ludovica Vacirca