"A Bridge Over the Atlantic"

Nel 1958, il neoeletto Presidente del Consiglio, Amintore Fanfani, pubblicò un importante articolo, intitolato "A Bridge Over the Atlantic," in un numero speciale della rivista americana Atlantic Monthly. L'articolo era dedicato all'Italia e presentava il Paese come un ideale mediatore culturale tra Vecchio e Nuovo Mondo.

Secondo Fanfani, il difficile periodo della ricostruzione italiana era terminato e, a fronte di un positivo processo di americanizzazione, stava per arrivare una nuova era di stabilità e ricchezza, tale da permettere la creazione di un ideale ponte atlantico a collegare Italia-Europa e Stati Uniti.
Commentava Fanfani:

"The millions of tourists, including Americans, who now visit us every year realize that we have come a long way. We intend to go on, even hurriedly, in order to put ourselves among the most advanced nations as quickly as possible. … [Now,] one can hardly speak of the Old and New Worlds; the terms, in fact, are seldom used now, at least in Italy - we speak instead of the western world and the free world, and we mean the same thing by both. … Thus an opposition which considers Italy from one standpoint and America from another is inconceivable today."

L'obiettivo dell'articolo era dunque  di mostrare come l'Italia fosse proiettata sul presente tanto quanto gli Stati Uniti. Gli italiani avevano definito una nuova identità nazionale, coniugando efficacemente il loro passato, il loro patrimonio e la loro tradizione con un nuovo e innovativo paradigma di modernità, ponendo le basi per una "nuova Italia". Questa rappresentazione serviva soprattutto a favorire un atteggiamento statunitense più positivo nei confronti della società italiana, controbilanciando e smentendo facili e diffusi stereotipi sulla persistente arretratezza economica del paese.