Saint Mary Cathedral

architettura
Saint Mary Cathedral

Levi Meir Clancy on Unsplash

San Francisco

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cose
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architettura

Pier Luigi Nervi

ingegnere e progettista

Pietro Belluschi

architetto

Progetto resosi necessario dopo la distruzione della precedente cattedrale di San Francisco in un incendio il 6 settembre 1962, la nuova Cattedrale di Saint Mary -  il suo cantiere di concezione e realizzazione in particolare -  è un collettore di molti scambi tra Italia e Stati Uniti su due diversi binari. Uno è quello religioso, l’arrivo in terra americana della riforma dello spazio liturgico collegata al Concilio Vaticano II in corso in quegli anni, che si riflette nelle idee di partecipazione attiva dei fedeli base anche della coeva aula per il Vaticano, commissionata a Pier Luigi Nervi da papa Paolo VI. L'altro, ancora più rilevante, è quello della circolazione di professionalità e professionisti tra i due contesti, nel quadro storico della fine di una stagione del progettare legata all'individuo, all'autorialità e al metodo empirico di verifica del progetto. 
L'arcivescovo di San Francisco affida la progettazione ad una firm locale dal portfolio piuttosto limitato, McSweeney, Ryan and Lee. Questi ultimi da subito cercano consulenti che diano valore al progetto e ne garantiscano l'accettazione, e individuano per primo Pietro Belluschi. L'architetto di origine marchigiana è all'epoca preside della Facoltà di Architettura del Massachusetts Institute of Technology, figura di consultant per eccellenza (con Skidmore, Owings and Merril ed Emery Roth tra gli altri) e garantisce tutta la regia e la mediazione necessaria nel progetto, oltre a ufficializzare la chiamata di Pier Luigi Nervi - contemporaneamente impegnato nel progetto della futura aula Paolo VI - per la progettazione strutturale, chiamata che Belluschi pone come condizione per la sua stessa partecipazione.
A Belluschi si attribuisce il progetto architettonico della chiesa, a Nervi - per il quale già l'arcivescovo McGucken aveva manifestato stima - il concept strutturale e la sua verifica preliminare. Elemento principale del progetto è la monumentale copertura, generata da otto paraboloidi iperbolici costituiti da tegoli in ferrocemento - consueti nel “metodo Nervi” –solidarizzati e poi nervati all'intradosso; componendosi in una croce greca e restando separati da lame vetrate, le 4 parti della copertura vanno a poggiare su quattro archi a sezione triangolare, scaricanti a loro volta su quattro plastici pilastri inclinati in calcestruzzo armato, determinando una pianta quadrata di 75  m di lato. Sotto la direzione di Nervi, diversi modelli strutturali in scala sono testati all’ISMES (Istituto Sperimentale Modelli e Strutture) di Bergamo - riconosciuto come laboratorio “migliore del mondo occidentale, e sicuramente quello di più lunga esperienza” - e uno nella galleria del vento del Politecnico di Torino.
Una volta completata la progettazione definitiva nel 1964, i calcoli esecutivi per cantierizzazione e adeguamento alle normative americane passano allo studio di Leonard F. Robinson,  e vengono eseguiti col metodo di calcolo agli elementi finiti tramite calcolatore elettronico, utilizzando il programma STRESS, confermando pienamente il lavoro di Nervi e dell’ISMES e facendo sì, come ha osservato Sergio Pace nel suo saggio dedicato alla chiesa, che essa rappresenti “il canto del cigno non soltanto dello studio Nervi ma di una intera stagione dell'ingegneria civile”.

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Pietro Belluschi

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Pier Luigi Nervi

ingegnere e progettista

Scheda redatta da: Giovanni Comoglio