Rubrica "Abroad" su Architectural Forum

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1961

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Le rubriche di Architectural Forum rappresentano una fonte importante per l’analisi della ricezione della cultura architettonica italiana in America, perché testimoniano l’esistenza di uno sguardo attento e informato, ne raccontano l’approccio (suggerendone un orientamento legato a particolari interessi, contatti e occasioni), e confermano il riconoscimento della varietà e della complessità della produzione progettuale e culturale che caratterizza il nostro Paese nella seconda metà del XX secolo. Oltre alla pubblicazione di volumi curati da storici e critici italiani (o alla traduzione di opere americane, nella rubrica Books) e alla promozione di notizie ed eventi (come l’inaugurazione di mostre e gallerie, nelle rubriche Focus e News), lo strumento più efficace nella rappresentazione del panorama italiano è Abroad: A continuing review of international building, una rubrica pubblicata costantemente che presenta all’ambiente americano alcune opere realizzate in diversi contesti geografici e culturali, selezionate per il loro carattere innovativo o perché rappresentative di “conquiste” o tendenze – e tra cui l’Italia compare frequentemente, soprattutto in alcuni periodi. In questo spazio, i progetti sono descritti con testi brevi e incisivi, solitamente anonimi (a cura della redazione); normalmente sono accompagnati da 1 a a fotografie (raramente da disegni), e vengono anticipati da un titolo. Se inizialmente questo ha carattere tematico ed evocativo, oltre ad un riferimento geografico – in particolare alle città, tra cui ricorrono Roma e Milano: “Roman Outpost”, “Roman showroom”, “Roman emporium”, “Roman Artichokes”, “Milanese Tower”, “Mushroom Milanese”, “Milanese Boys' Town”, “Headquarters in Milan”, “Milan's new terminal”, ecc. –, è interessante sottolineare come negli anni Sessanta questo elemento abbia iniziato a segnalare l’emergere di un carattere di “italianità” – che è sottolineato dall’uso di titoli in cui ricorre l’espressione “Italian” (anche se questo non è elaborato all’interno dei sintetici testi descrittivi): “Italian Villa”, “Italian apartments”, “Italian resort”, “Italian office”, “Italian camp”, “Italian apartements”, “Italian church”, “Italian pool”, ecc. Altrettanto rilevante è un aumento significativo della ricorrenza dei riferimenti a opere realizzate in Italia nel periodo compreso tra la metà degli anni ’50 e la metà degli anni ’60. Si può ipotizzare che questa parabola nell’interesse della rivista per la cultura italiana contemporanea possa essere associata ai contatti che il direttore, Douglas Putnam Haskell, potrebbe aver sviluppato in seguito alla partecipazione all’evento Italo-American City and Regional Planning and Housing Seminar, tenutosi a Ischia tra 20 e 30 giugno 1955, che probabilmente ha rappresentato l’occasione per avviare nuovi contatti, accelerare la frequenza degli scambi e rinnovare alcune relazioni – per esempio con Bruno Zevi (che in quell’occasione era il controrelatore al suo intervento) e Adriano Olivetti. 

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Scheda redatta da: Elena Montanari