1926 / 1976
Nervi, Genova, Italia
La produzione della Manifattura Italiana Tappeti Artistici viene avviata nel 1926 sotto la guida dell’ing. Mario Alberto Ponis, per realizzare tappeti annodati a mano di disegno tradizionale, con sistemi meccanizzati brevettati dallo stesso imprenditore, cui sono affiancati, entro l’inizio degli anni ’30, tappeti moderni, disegnati inizialmente da Fortunato Depero, cui si affiancano dopo poco molti altri artisti d’avanguardia.
Dall’immediato dopoguerra fino alla fine degli anni ’60 la fortuna dell’azienda è legata alla ricostruzione della flotta passeggeri italiana e, alla sua decadenza, alla realizzazione di progetti per l’armamento privato: i suoi tessuti e i suoi pannelli stampati sono tra i vettori dell’identità di una nazione in evoluzione e rinnovamento dopo il Ventennio Fascista e gli orrori della guerra, che rispondono all’esortazione pontiana secondo cui “occorre che sui nostri bastimenti gli stranieri imparino l'Italia,” in questo capaci di costruire un immaginario affascinante e onirico del Belpaese.
L’esperienza sui transatlantici ha inizio nel 1949, col recupero del Conte Grande e del Conte Biancamano, restituiti nel 1949 alla Marina Italiana dagli alleati: prende qui avvio la collaborazione con Gustavo Pulitzer, che proprio alla MITA scopre l’opera e le capacità di Emanuele Luzzati, che disegna un grande pannello per la sala di scrittura. MITA partecipa anche all’allestimento della motonave Giulio Cesare, col grande tappeto di lana color “vello di leone” annodato a mano del salone e le tende con motivi di carte da gioco disegnati da Piero Fornasetti.
Sull’Andrea Doria, nel 1951, MITA realizza non solo alcuni tessuti per gli spazi collettivi, come il tappeto in lana pettinata del soggiorno di prima classe o l’arazzo con una natura morta di Luzzati per la biblioteca di prima classe disegnata da Pulitzer, ma anche alcuni di quelli per gli appartamenti di lusso: il tappeto in lana annodata “blu notte” dell’appartamento progettato da Nino Zoncada e il pannello testa-letto confezionato con un tessuto stampato su disegno di Luzzati per quello di Minoletti. Lo stesso avviene sulla Cristoforo Colombo, dove Pulitzer fa realizzare un arazzo in lana per la parete della sala soggiorno di prima classe su disegno di Enrico Ciuti, sul tema del viaggio verso l’ignoto.
Oltre alla collaborazione per l’allestimento dei transatlantici, MITA stabilisce relazioni fruttuose con gli armatori privati: attraverso la collaborazione con Nino Zoncada, in particolare, si attiva la collaborazione con Costa, per cui realizza alcuni arazzi su disegno di Luzzati, con tema Il Flauto magico nel salone da pranzo di prima classe della Eugenio C. e, inversione ridotta sulla Enrico C. e La Gazza Ladra sulla Carla C.
Con la fine degli anni ’70, a seguito anche della morte di Ponis, MITA conclude la propria attività, senza riuscire a spostarsi sull’allestimento delle navi da crociera, settore allora in crescita.
Vettori collegati
Conte Grande
allestimento di un transatlantico
Nino Zoncada
progettista
Pietro Melandri
artista
Gustavo Pulitzer - Finali
progettista
Giulio Minoletti
architetto
Tranquillo Marangoni
artista
Società di Navigazione Italia
compagnia di navigazione
Giulio Cesare
Allestimento di un transatlantico
Andrea Doria
allestimento di un transatlantico
Emanuele Luzzati
scenografo
Costa
compagnia di navigazione
Fonti
Lucentini, Roberta. 2014. La Manifattura M.I.T.A. fra artigianato e design. Pavia: IUSS Press.
Barisione, Silvia e Matteo Fochessati, Gianni Franzone, Paolo Piccione. 2018. Made in Italy: MITA textile design. 1926-1976. Genova: Sagep.
Fochessati, Matteo e Gianni Franzone. 2016. La trama dell’arte. Arte e Design nella produzione della MITA. Genova: Sagep.