Pietro Melandri, ceramista faentino, noto a livello nazionale per la partecipazione a molte Triennali a Milano e Biennali a Roma e per i molti premi ottenuti, stabilisce rapporti transatlantici grazie al rapporto con Gio Ponti, per cui aveva realizzato già negli anni ’30 gli interni di alcune ville. Dopo la guerra, in cui la sua fabbrica era andata distrutta nei bombardamenti, egli lo coinvolge già nei progetti di allestimento dei transatlantici, a partire dal Conte Biancamano per cui realizza, nella galleria dei costumi del ponte vestiboli, la statua di un burattino e in quella delle maschere, alcune ceramiche a riflessi dorati. Melandri lavora anche sul Conte Grande, realizzando dei pannelli ceramici che raffigurano i poteri, quello religioso, rappresentato da un campanile, quello civile da uno scettro, quello militare da una spada, quello popolano da un obelisco e quello dinastico da una torre. Pur rifacendosi alla tradizione ceramica faentina, egli da vita in questi anni e in questi esempi a una ricca produzione carica di modernità.
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Gio Ponti
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