The Godfather

film
The Godfather

1972

United States

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cinema

Considerato uno dei più grandi successi di pubblico e critica della nuova Hollywood, The Godfather (Il Padrino, 1972) diretto da Francis F. Coppola è un film che è rimasto scolpito nell’immaginario americano sia come capostipite del moderno gangster movie, sia per la sua controversa rappresentazione della comunità italo-americana. Le interpretazioni di Marlon Brando nel ruolo del capofamiglia Don Corleone e di Al Pacino nelle vesti del delfino Michael, rimangono centrali per il consolidamento divistico delle due star americane, offrendo fra i modelli di mascolinità più iconici e distintivi della società statunitense.

Prodotto da Robert Evans per Paramount Pictures, il film traspone sul grande schermo l’omonimo best seller di Mario Puzo che nel 1969 aveva raccontato la saga della famiglia mafiosa dei Corleone, clan malavitoso originario della Sicilia alle prese con una sanguinosa guerra criminale per la spartizione di New York.

La Paramount, inizialmente scettica sulla produzione a causa del parziale declino dei film di gangster, affida la regia all’italoamericano Francis F. Coppola, distintosi per la direzione della commedia musicale Sulle ali dell’arcobaleno (Finian’s Rainbow, 1968). Lo stesso Coppola, non avvezzo al genere e dubbioso sul modo in cui il film avrebbe rappresentato la sua comunità, sceglie insieme allo stesso Puzo di accentuare la componente violenta e melodrammatica della vicenda, realizzando un film che sfiora le tre ore di durata e che divenne la prima parte di una fortunata trilogia (Il Padrino – Parte II, 1974; Il Padrino – Parte III, 1990).

Oltre al già affermato Brando e all’astro nascente Pacino, Il Padrino si avvale di un vasto cast italoamericano in cui figurano Richard S. Castellano, Gianni Russo, Richard Conte, il cantante Al Martino e Talia Shire, sorella di Coppola, che dopo la riuscita interpretazione di Connie Corleone presterà il volto per l’altrettanto iconica Adriana Pennino nella saga di Rocky. Con loro anche veterani del noir come Rober Duvall e Sterling Hayden e una giovane Diane Keaton, che ottiene qui il suo primo ruolo di rilievo.      

Sul piano tecnico la fotografia di Gordon Willis si indirizza su registri chiaroscurali e seppia che farà scuola nella produzione cinematografica successiva, mentre la colonna sonora affidata a Nino Rota, compositore pienamente affermato nel panorama transatlantico, diverrà uno dei temi musicali più noti e citati della storia della musica moderna. In particolare, il riarrangiamento dei brani Speak Softly Love cantato da Andy Williams e I Have But One Heart interpretato da Al Martino diventano le tracce di punta della colonna sonora del film pubblicata in versione LP dalla Columbia Records nel 1972. Oltre ai prodotti derivati, Il Padrino domina il boxoffice dell’anno, imponendosi come il film hollywoodiano più redditizio di sempre (con un incasso di oltre 250 milioni di dollari). Con ben nove candidature, il film vince il premio Oscar per il miglior film, il miglior attore protagonista (Marlon Brando) e la miglior sceneggiatura non originale, mentre Nino Rota – escluso dagli Oscar per aver riutilizzato dei brani composti anni prima per il film Fortunella di De Filippo - conquista Golden Globe e Grammy Award per la miglior colonna sonora. 

Oltre a divenire un classico della storia del cinema, Il padrino è stato un sorprendente mediatore culturale transatlantico. Tramite il film di Coppola vengono introdotti nel gergo americano alcune espressioni dialettali italo-siciliane come “capisci”, terminologie mafiose come “Cosa nostra” e “omertà”, nonché nomi propri come “Carmine” o cognomi come “Corleone” che restano tutt’ora presenti nel gergo e nell’immaginario collettivo americano.   

Nel corso degli anni il film diventa anche una sorta di “brand” americano. Personalità dello spettacolo, catene di ristoranti e persino un drink a base di whisky e amaretto usano il nome “Godfather” per celebrare il proprio prestigio e connotarsi per una certa sofisticatezza. Segno distintivo della penetrazione trasversale della saga di Coppola nella cultura americana è la sua traslazione culturale nell’iconografia hip-hop che, a partire dall’album Road to the Riches di Kool G Rap (1989), continua a fornire un modello di auto-identificazione per numerose star del filone “gangsta rap” che si mostrano nei panni del Padrino o ne citano le scene madri nei loro testi.   

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Nino Rota

Composer

Author Giuseppe Gatti