Elsa Martinelli

Actress/Top-model
Elsa Martinelli

Dominio pubblico

1935-2017

Italy-United States

scenario
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people

Attrice e top model originaria di Grosseto, Elsa Martinelli è stata una delle figure divistiche italiane più conosciute e apprezzate nell’America del dopoguerra. Approdata a Hollywood poco più che ventenne, Martinelli divenne presto un modello di eleganza e “Italian style” ricevendo numerosi premi e un’invidiabile esposizione mediatica. Lavorando con registi come Orson Welles, Howard Hawks, Melville Shavelson e gli italiani Monicelli, Petri, De Sica e Wertmuller, per oltre un ventennio Elsa Martinelli ha lasciato un segno profondo nella cultura visuale americana.

Martinelli intraprende la sua carriera come indossatrice per lo stilista Roberto Cappucci che, intravedendone il talento, la introduce personalmente nel mondo dello spettacolo tramite i suoi canali transatlantici. Nel 1956 esordisce a Hollywood con il western The Indian Fighter (André De Toth) in cui recita al fianco di Kirk Douglas. Distinguendosi per talento, bellezza e un proficiente uso della lingua inglese, la sua interpretazione in Donatella di Mario Monicelli le vale l’Orso d’Argento al Festival di Berlino e le spalanca le porte per la carriera cinematografica. Nel 1962 Martinelli è così protagonista di due grandi produzioni hollywoodiane: Hatari! di Howard Hawks, altro western in cui recita al fianco di John Wayne e Il processo di Orson Welles, in cui interpreta un’ambigua figura femminile che duetta con Anthony Perkins.

Oltre a lavorare per diverse produzioni europee, l’iconografia di Martinelli è una presenza stabile nella cultura visuale statunitense, raggiungendo un’immagine divistica paragonabile a quella di Gina Lollobrigida, Anna Magnani e Sophia Loren. Il fisico androgino e minuto rispetto dal canone della “maggiorata” vale a Martinelli un ruolo di tutto rilievo nel panorama transatlantico tanto da donarle l’appellativo di “Audrey Hepburn italiana” e attirare l’interesse di star italoamericane come Frank Sinatra. Prova dell’avvenuta penetrazione della diva nella cultura media americana sono le ben due copertine a lei dedicate su Life: la prima nel 1957 in cui Martinelli è ritratta con sontuosi gioielli firmati da Luciana Aloisi. In un lungo servizio fotografico dedicato all’attrice-top model si racconta: «The traditionally fine Italian touch has been most in evidence since the war in the country's highly successful movie stars, its beautiful women and its flair for fashion. Elsa Martinelli (above) combines the best of all three. She is a prizewinning film actress, a strikingly handsome model, and, by her recent marriage, a countess who has a distinctive way of wearing clothes». La seconda cover di Life è del 1962, dove Martinelli indossa una suggestiva toga bianca all’interno di una altrettanto eburnea camera da letto in stile moderno.

Fra il 1964 e il 1965 Martinelli partecipa alla serie poliziesca The Rogues, che ebbe un ottimo successo tanto da vincere il Golden Globe come miglior serie tv, ma è con il suo ruolo ne La Decima Vittima di Elio Petri (1965) che la star italiana aggiunge un’altra interpretazione di spicco nella sua carriera transatlantica. Il film, che fa un grande uso espressivo dei costumi e della moda, rende il personaggio “con la pistola” interpretato da Martinelli al fianco di Marcello Mastroianni e Ursula Andress, una delle più iconiche figure femminili della storia della fantascienza. Su questa scorta, Martinelli interpreterà anche il ruolo della pistolera ribelle “Belle Starr” in Il mio corpo per un poker (The Belle Star Story, 1968), primo e unico spaghetti western diretto da una regista femminile, Lina Wertmuller.  

Related Vectors

Life magazine

Illustrated magazine

The Tenth Victim

Film

Playboy

magazine

Roberto Capucci

Pond’s Cold Cream advertising with Elsa Martinelli

Advertising

Sources

Martinelli, Elsa, Sono come sono. Dalla Dolce vita e ritorno, Rusconi, 1995.

Pubblicità “Pond's Cold Cream.” Life 47, n. 16 (19 Ottobre 1959): 55. 

Pubblicità “Pond's Cold Cream.” Life 48, n. 14 (11 Aprile 1960): 83.

Author Giuseppe Gatti