Società Generale Immobiliare

La società Generale Immobiliare è stata una protagonista dell’edilizia italiana del ventesimo secolo. Fondata nel 1862 e attiva fino al 1988, nella società hanno avuto un ruolo diversi protagonisti della storia Italiana del ‘900, tra cui il Vaticano, che negli anni ‘30 vi ha investito parte della compensazione ricevuta con i Patti lateranensi. Negli stessi anni c’è stato un cambio di leadership nella società che ha da allora acquisito la forma di quello che oggi chiameremmo “general contractor“.
Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale SGI gestiva autonomamente l’intero ciclo di produzione immobiliare dall’acquisto dei terreni alla vendita degli appartamenti. Lavorando in un campo così esteso, SGI aveva assunto migliaia di professionisti specializzati in diversi campi, e ha organizzato un’ampia rete di compagnie sorelle e uffici regionali coinvolti nella realizzazione degli edifici. Quando negli anni ‘60 la compagnia raggiunse un volume d’affari significativo in Italia, intraprese progetti all’estero. Questa espansione era anche dovuta alla volontà di evitare il clima politicamente teso che si era venuto a creare intorno ad alcuni dei suoi edifici, come l’Hotel Hilton sul Monte Mario a Roma.
SGI ha realizzato in totale nove complessi residenziali in cinque paesi: Stati Uniti, Canada, Messico, Francia e il Principato di Monaco. Si trattava di quartieri ed edifici con un alto valore simbolico: erano una ragione d’orgoglio per la società ed erano generosamente pubblicati all’interno delle proprie riviste. Nella maggioranza dei suoi sviluppi all’estero, SGI ha adottato sempre la stessa organizzazione: il progetto e il lato finanziario delle operazioni era gestito nel quartier generale della società a Roma, dove c’erano i dipartimenti “Iniziative edilizie estero” e “Servizio amministrativo estero”. L’esecuzione e la commercializzazione dei progetti erano invece affidate a società operative che SGI apriva direttamente nelle città dove costruiva. Le società operative curavano anche le relazioni con le amministrazioni locali e i collaboratori del posto.
Nel 1961, SGI costituì la “Ediltecno spa” una società sorella che coordinava le società operative all’estero e che fu attiva solo fino al 1967, quando SGI diminuì la propria attività all’estero.
Gli Stati Uniti rappresentavano il campo d'azione privilegiato di SGI all’estero, non solo per il numero di progetti che la compagnia realizzò qui ma anche perchè SGI ha incorporato numerosi aspetti dell’industria edilizia americana: aveva un grande ufficio di progettazione, con dozzine di architetti-impiegati e aveva adottato sistemi come lo schema Pert per la gestione del processo edilizio. Inoltre è stata ispirata dalle new towns Americane e Inglesi nella progettazione dei quartieri integrati, zone residenziali a bassa densità equipaggiate con un generoso numero di servizi.
SGI ha realizzato negli Stati Uniti diverse tipologie di complessi residenziali estensivi: Washington at Landmark, un quartiere di 1600 appartamenti disegnato dagli architetti americani Holle & Graf; un quartiere a bassa densità con 94 case a Oyster Bay Cove nei dintorni di New York, ed il Watergate, un complesso di edifici ad uso misto a Washington DC.

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• D. Spina, Will to Build: SGI, the Vatican and the Making of Postwar Rome, lezione tenuta al The Berlage Center for Advanced Studies in Architecture and Urban Design il 30/10/2020