Marcatrè

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MARCATRÈ, A. II N. 8-9-10, P. 177, LUGLIO-AGOSTO-SETTEMBRE 1968

1963/1972

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Eugenio Battisti

art historian

La fondazione della rivista «Marcatrè» risale al 1963, quando Eugenio Battisti decise di canalizzare l’impulso multiculturale dell’epoca in un prodotto culturale innovativo e multidisciplinare. L’etimologia duplice del nome rimandava da un lato al gergo delle trivellazioni, dato che durante le operazioni per la ricerca del petrolio i trivellatori distinguevano con marcanuno, marcadue e marcatrè i vari livelli di profondità del suolo, dall’altro a una rievocazione riguardo lo scrittore americano Samuel Langhorne Clemens che, in omaggio al grido dei battellieri del Mississippi, prese il nome di “Marcadue”, quindi un probabile riferimento geografico rispetto alla città marina di Genova, dove la rivista era nata. Affinché questo articolato programma fosse possibile era necessario radunare un efficiente team di specialisti, ognuno dei quali preposto alla supervisione di una sezione di competenza. Il periodico era diviso in più parti, gestite da diversi redattori: Letteratura, da Edoardo Sanguineti; Architettura, da Paolo Portoghesi, dal numero 16/17/18 assieme a Vittorio Gregotti; Musica, da Diego Carpitella e Vittorio Gelmetti, Spettacolo, da Vito Pandolfi; Arti Visive, da Eugenio Battisti prima e Maurizio Calvesi poi; Cultura di massa, da Umberto Eco; Disegno industriale, da Gillo Dorfles, Cultura di classe e folklore contemporaneo, da Roberto Leydi. Per meglio assolvere il compito di raccogliere quanto più tempestivamente il materiale informativo, vennero aperte redazioni periferiche nelle maggiori capitali italiane, ma anche a Parigi, Londra e Stanford (USA). Riviste come «Marcatrè» furono essenziali allo sviluppo e alla riflessione teorica della Neoavanguardia che al suo interno operava, data la vicinanza con gli esponenti del Gruppo 63 e l’interesse diffuso per le nuove sperimentazioni linguistiche, musicali e visive. La rivista fu inoltre enormemente partecipe dell’interesse verso le novità provenienti dagli Stati Uniti, palesando una certa attenzione nei confronti degli sviluppi delle arti visive, ma anche verso gli orientamenti di ricerca e le sperimentazioni in altri campi creativi. Umberto Eco diffuse qui le sue riflessioni sulla funzione del fumetto e delle comics strips in quanto fenomeno di artigianato di massa, comparvero spesso anche inserti su cinema, musica, teatro e sociologia americana. Riguardo alle arti visive invece, se già dai primissimi numeri sono presenti approfondimenti dedicati a esponenti dell’Espressionismo Astratto, dopo la Biennale del 1964 il focus della rivista si spostò programmaticamente sugli esiti della Pop Art e del Neo-Dada, di cui ricorrono con una certa consistenza ampie trattazioni. Spesso vennero inoltre pubblicati contributi redatti da intellettuali statunitensi, direttamente concepiti come inediti per la rivista o tradotti da precedenti scritti per i lettori. A partire dal 1966 si registrarono anche una serie di reportages dedicati al conflitto del Vietnam, alle rivolte studentesche e ai movimenti di controcultura e pacifisti americani. Di certo un tramite privilegiato nell’incanalare questo flusso può esser individuato nella figura divisa a metà tra Italia e Stati Uniti del direttore e fondatore Eugenio Battisti, che durante gli anni della direzione della rivista ricopriva una cattedra presso la Penn State University, in Pennsylvania, ma anche dal contributo di figure quali Magdalo Mussio, grafico e dal 1969 anche direttore, il quale godeva di numerosi contatti in America.

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Eugenio Battisti

art historian

Sources

Boatto, Alberto. «Manhattan Dada e Pop.» Marcatrè III, n. 11-12-13 (1965): 293-306.
Eco, Umberto. «Note bibliografiche per un'analisi delle comic strips.» Marcatrè II, n. 2 (Gennaio 1964): 63-66.
Eugenio, Battisti. «La tavolata e il fumoir.» Marcatrè I, n. 1 (Novembre 1963): 2-3.
Gallo, Francesca. «Istanze collettive: critica e arti visive su «marcatré».» In La consistenza dell'effimero. Riviste d'arte tra Ottocento e Novecento, a cura di Nadia Barrella e Rosaria Cioffi, 417-432. Napoli: Luciano Editore, 2013.
Juditte, Sarkany-Perret, a cura di «U.S.A.: cinema a New-York.» Marcatrè IV, n. 29-20-21-22 (Aprile 1966): 83-93.
Leydi, Roberto, e Bruno Pianta, «L’urbanizzazione del canto popolare e la nuova canzone. Testimonianze e documenti polemici della situazione americana.» Marcatrè IV, n. 23-24-25 (Giugno 1966): 9-34.
Maffei, Giorgio, e Patrizio Peterlini. Riviste d'Arte d'Avanguardia. Gli Anni Sessanta/Settanta in Italia. Milano: Edizioni Sylvestre Bonnard sas, 2005.
Michael, Kirby. «The New Theatre.» Marcatrè VI, n. 37-38-39-40 (Maggio 1968): 210-217.
Sciolla, Gianni Carlo, a cura di. Riviste d'arte fra Ottocento ed età contemporanea: forme, modelli e funzioni. Milano: Skira, 2003.
Subrizi, Carla. Europa e America (1945-1985). Una nuova mappa dell'arte. Roma: Aracne, 2008.

Author Gianlorenzo Chiaraluce