Life magazine

Illustrated magazine

1936-1972

United States

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Life magazine è stata la rivista illustrata che più di tutte ha raccontato l’american way of life, divenendo depositaria dell’identità culturale della classe media americana del dopoguerra. Pubblicata in maniera indipendente dalla fine dell’Ottocento, nel 1936 Life assume il formato di settimanale illustrato destinato al pubblico generalista, distinguendosi dagli altri rotocalchi per il largo uso di servizi fotografici e immagini a tutta pagina che gli permettono di raccontare i principali fenomeni di costume del secondo Novecento. In questa veste, che verrà ripresa e rielaborata anche in Italia, dal 1936 al 1972 Life diffonde mode, modelli e tendenze socio-culturali transatlantiche, fra cui quelle provenienti dal Bel Paese.   

Se, come rileva Anna Cellinese, «Life punta tutto sulla presa emotiva della fotografia e trasforma la pagina in una vetrina che cattura l’occhio e l’anima del lettore», grazie a uno spoglio sistematico della rivista si può constatare come la cultura italiana, in particolare quella divistica e cinematografica, rivesta un'attenzione particolare per i redattori e i fotogiornalisti di Life che guardano al cinema italiano come fenomeno di sintesi del moderno Italian style.

A partire dalla recensione di Ladri di Biciclette di De Sica nel gennaio 1950, Life parla di unavera e propria «Italian film invasion». Fra le pagine di Life si può infatti rintracciare il profondo impatto del Neorealismo italiano nel pubblico americano degli anni Cinquanta e con esso l’ascesa di nuovi divi e personalità Made in Italy. A partire da Anna Magnani (definita già in un articolo del 1949 the «Italian movie queen»), Anna Maria Pietrangeli, Roberto Rossellini e Gina Lollobrigida - a cui viene dedicata la copertina del 3 settembre 1951 con la didascalia «Gina. One of Italy’s Fiery Beauties» - per oltre un trentennio numerose figure divistiche italiane si alternano con una certa continuità all’interno della rivista. Fra le star femminili appare frequentemente Lucia Bosé, Sophia Loren, Elsa Martinelli e Giulietta Masina, mentre fra le personalità maschili troviamo Gino Marturano, Vittorio De Sica, Carlo Ponti, Federico Fellini e Marcello Mastroianni. Di particolare risalto gli articoli dedicati alle coppie illustri: in primis quella formata da Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, protagonisti di una trilogia italiana di grande successo negli States; poi quella composta da Sophia Loren e Carlo Ponti.

Dopo i numerosi servizi dedicati a Lollobrigida, nel novembre 1957 viene dedicata una prima copertina a Elsa Martinelli (che compare anche in numerose pubblicità di cosmesi femminile), a cui segue quella a Sophia Loren che verrà immortalata in altre tre cover. Se nel 1962 Martinelli riappare in copertina con una suggestiva toga all’interno di una moderna camera matrimoniale, nel 1964 un ampio servizio fotografico ritrae Loren insieme al marito Carlo Ponti all'interno della loro lussuosa villa dei Castelli Romani. Negli anni Sessanta guadagna le attenzioni del magazine anche l'astro nascente Claudia Cardinale che nel 1963 viene immortalata in bicicletta e abito bianco di fronte alla monumentale Fontana dell'Acqua Paola presso il Gianicolo di Roma, in un servizio sul divismo internazionale che pur comprende Loren e Mastroianni, accostandoli alle bellezze architettoniche del Bel Paese.

Nel 1964 sarà poi la stessa Sophia Loren a firmare un articolo sul magazine statunitense intitolato «When stripping, look into man's eyes» dove la diva italiana racconta le riprese di Ieri, oggi, domani (De Sica, 1963) tratteggiando un avvincente ritratto di Napoli e un bilancio del successo internazionale maturato insieme a Marcello Mastroianni. 

Dopo il successo de La dolce vita di Fellini (1960), è dedicato ampio risalto alla figura divistica di Marcello Mastroianni. Una figura, come scrive nel 1963 Dora Jane Hamblin (a capo della redazione romana di Life dal ‘56 al ‘60) in grado di «ridefinire» i rapporti dell'Alleanza Atlantica grazie al suo singolare appeal nel pubblico femminile americano.

Oltre a Hamblin, fra i fotoreporter che più di altri si dedicano all’Italia c'è il tedesco Alfred Eisenstaedt, famoso su Life per il suo V-day in Time Square, scatto che immortalava il bacio fra un marinaio e un’infermiera all’annuncio della fine della guerra nel 1949. Eisenstaedt  diventa corrispondente italiano di Life e fotografo personale di Sophia Loren, firmando i servizi più iconici dedicati al cinema neorealista, al divismo femminile e ai fenomeni di costume italiani.     

Fin da principio Life sembra voler accostare le bellezze divistiche italiane con quelle paesaggistiche e architettoniche del Bel Paese, promuovendo un ideale stile di vita che coniuga la modernità dei costumi con la valorizzazione del patrimonio culturale e il culto per la "bella vita", a cui anche il pubblico americano può aspirare. Ne sono prova i diversi servizi dedicati al patrimonio paesaggistico, operistico e gastronomico italiano, oltre a servizi di approfondimento relativi all’epoca romana e rinascimentale.

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Postwar Italian Cinema

Film season

"Americans in Italy"

Life Magazine Article, 1952

“Life Guide”

Life (4/1961)

Sophia Loren

actress

“Sophia Loren's Villa. A guided tour by the star of her dream place”

Life (12/1964)

Elsa Martinelli

Actress/Top-model

Pond’s Cold Cream advertising with Elsa Martinelli

Advertising

"Tempest on the Tiber"

Life (7/1950)

Salvatore Fiume

artist

Sources

Loren, Sophia, "When stripping, look into man's eyes", Life, 10 March 1964, p. 56.

Cellinese, Anna. “Le riviste fotografiche. «Life», «Look» e l’importazione di uno stile americano”, in Emanuela, Scarpellini e Jeffrey T. Schnapp, ItaliAmerica. L’editoria, Milano: Il Saggiatore, 2008, p. 125-156.

Hamblin, Dora Jane. That Was the Life, New York: W.W. Norton & Company Inc., 1977.

Author Giuseppe Gatti