passenger shipping line
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1932 / 2002
Fondata attraverso passaggi e accorpamenti successivi durante il Ventennio Fascista, dal 1936 è destinata ai servizi transoceanici di linea tra i porti del Mediterraneo e quelli americani: anche solo per questo svolge un ruolo preminente nella costruzione dell’immagine italiana attraverso le stanze e gli spazi comuni delle navi che mantenevano le comunicazioni tra i due continenti, trasportando non solo migranti, ma, specialmente dopo la metà degli anni ’50, anche turisti e potenziali partner commerciali interessati alla produzione italiana.
All’approvazione dell’European Recovery Plan, il piano Marshall, cui corrisponde la restituzione di alcune delle navi della flotta requisite durante la guerra dall’esercito americano, prende avvio il processo di ricostruzione e di riallestimento della flotta italiana. La Società se ne fa promotrice e regista, cercando attraverso le stanze e gli spazi comuni delle navi di trasmettere la ricchezza della rinnovata identità italiana, in nuovo sviluppo dopo la guerra: per questo affida per concorso l’allestimento delle nuove navi a gruppi estesi, in cui sono presenti più professionisti per ogni campo di intervento, espressione della varietà di idee progettuali e volontà artistiche di cui il paese è ricco, che si appoggiano su pochi grandi allestitori di stanza a Genova, come le O.A.R.N. e a moltissime imprese di dimensioni medio piccole nel campo dell’arredo, come Cassina, del complemento e dell’artigianato artistico, come le Manifatture M.I.T.A. per arazzi e tessuti. Le navi sono costruite in linea con le più avanzate normative internazionali in materia di sicurezza, elaborate dal 1948 durante la Safety of Life at Sea (SOLAS), e proprio per questo affiancano tecnologie e materiali d’avanguardia, lavorazioni artigianali e artistiche in un insieme corale e perfettamente progettato, indipendentemente dagli attori coinvolti.
La Società promuove la qualità del viaggio sulle navi della sua flotta e della metà che consentono di raggiungere anche attraverso campagne pubblicitarie sulla carta stampata, che fanno leva su molti cliché associati al Belpaese: il tempo clemente, dal momento che le navi percorrono la cosiddetta sunny line, in cui è possibile usare ponti esterni e piscine per tutto l’anno, l’eleganza degli interni, la qualità del cibo, la bellezza delle donne, spesso associati in immagini sintetiche altrettanto eleganti e suggestive dell’esperienza. Grazie a questa immagine attentamente costruita, le navi, mezzo di trasporto preferito di politici, grandi industriali e star dell’industria cinematografica, divengono set ideali per servizi di moda e riprese cinematografiche.
L’ampliamento della flotta continua fino agli anni ’60, anche dopo il pesantissimo naufragio dell’ammiraglia, l’Andrea Doria: nel 1965, quando ormai il trasporto aereo aveva preso il sopravvento su quello navale, vengono varate la Raffaello e la Michelangelo. Da qui si avvia un lento processo di decadenza, in cui si prova senza esito positivo ad affiancare al trasporto passeggeri l’attività di crociera.
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"Flagships three"
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Raffaello
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Ocean liner setting
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Officine Allestimenti e Riparazioni Navali
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Manifattura MITA
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Sources
Eliseo, Maurizio, and Paolo Piccione. 2001. Transatlantici. Storia delle grandi navi passeggeri italiane. Genova: Tormena.