Piero Belluschi

architect
Piero Belluschi

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1899/1994

Ancona, Italia; Portland, ORE, Usa

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Pietro Belluschi ha due periodi formativi, prima della carriera statunitense che lo rende noto: uno italiano, e uno americano. Originario di Ancona, cresce a Roma, in un contesto che dichiara di recepire in termini di reazione. Passa tre anni da volontario negli Alpini per poi ritornare a Roma e laurearsi in Architettura e Ingegneria alla Scuola d'Applicazione Ingegneri nel 1922. È però quando vince una borsa post laurea della Italy-America Society di New York che la sua vicenda ha la svolta decisiva: ottenuta la laurea in Civil Engineering alla Cornell University, si sposta ad ovest, lavora temporaneamente come aiuto elettricista alle miniere dell’Idaho, ma rapidamente entra nello studio di A.E. Doyle a Portland, Oregon, dove diverrà capo progetto nel 1927 alla morte del titolare, per poi acquisire lo studio nel 1943 dandogli il suo nome.
Questo percorso articolato stabilisce una peculiarità della figura di Belluschi, crocevia di diverse influenze costantemente rielaborate dal progettista e peculiarmente recepite dal contesto nordamericano: stabilitosi a Portland, apre un intenso scambio con Harry Wentz, docente alla Portland Museum Art School, che ne Individua la cifra d'approccio italiano nell'interesse che abbraccia "tutte le arti". Al contempo da Wentz elabora un’attenzione al paesaggio naturale e ai suoi materiali di matrice locale.  Sono quindi diverse le traiettorie che portano la critica a identificare connessioni di Belluschi con un retaggio originario europeo-italiano. Una è formale-compositiva, legata anche alla sua formazione, che farà ravvisare nel suo primo lavoro famoso, l’Art Museum di Portland, affinità con opere razionaliste italiane e scandinave (nonostante le premesse di un revival georgiano mostrate con la prima parte dell'edificio nel 1931); una peculiare attenzione alla figuratività proseguirà negli anni con la chiamata di pittori e scultori come consulenti di molteplici progetti pubblici. Un'altra è la già citata sensibilità al paesaggio, che in molti hanno voluto leggere, tipica di una cultura progettuale europea e specificamente mediterranea, che Belluschi per contrasto sviluppa rispetto al paesaggio del nord-ovest statunitense, applicandola in quei progetti che lo portano ad un consolidamento della sua figura professionale 
Belluschi costruisce questa figura dedicandosi a tipologie parzialmente trascurate dal contesto professionale suo contemporaneo. Case, prima di tutto, che lo rendono archetipo di un Regional Style di cui si fa critico e studioso, come la Menefee House a Yamill del 1948. E poi, chiese, abbracciando linguaggi diversi, dal vernacolo north-western di legni, capanne e guglie fino alla contaminazione del linguaggio del legno con il linguaggio moderno nella First Presbyterian Church del 1951 a Cottage Grove.
Nel 1948 Belluschi ha anche firmato il suo edificio più noto, l’Equitable Building a Portland, assurto presto a simbolo del postwar Modern nordamericano.
Nel 1951, il suo trasferimento a Boston per assumere la carica di preside della facoltà di architettura al Massachusetts Institute of Technology svolta ulteriormente la sua carriera. Negli anni successivi, anche dopo il periodo di docenza, la sua diventa la figura del consultant per eccellenza, sarà infatti consulente di molte firm come Skidmore, Owings e Merrill, e The Architects Collaborative, e in progetti iconici come il Pan Am building con Emery Roth & Sons e Walter Gropius  (New York City, 1960-63). 
È in questa veste che, dal 1962, ricopre un ruolo cruciale nel progetto della nuova Saint Mary Cathedral di San Francisco: immediatamente contattato dai mandatari locali del progetto, lo studio McSweeney, Ryan and Lee, come consultant garante di qualità e autorevolezza professionale, è lui a porsi come tramite tra committenza, i progettisti titolari e il progettista strutturale, Pier Luigi Nervi. Belluschi stesso mette come condizione per la sua partecipazione quella di Nervi e, una volta assicuratasela, procede col proporre all’ingegnere italiano alcuni primi concept spaziali tra i quali scegliere - confermandosi lungo il processo come autore dell'architettura della nuova chiesa. Oltre che mediatore tra le diverse anime della cordata progettuale - il rigore dell’ingegnere, il professionismo temutamente anonimo della firm locale - Belluschi sarà anche il traghettatore del progetto dalla fase del concept e delle sue prime verifiche sperimentali - una fase spiccatamente internazonale nel suo sviluppo - a quella a guida più specificamente americana dell’esecutivizzaione, verifica operativa e realizzazione.

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Sources

Belluschi, Pietro. The Meaning of Regionalism in Architecture, 1953. In Canizaro, Vincent B. Architectural Regionalism: Collected Writings on Place, Identity, Modernity, and Tradition. New York: Princeton Architectural Press, 2006.
Gubitosi, Camillo, Alberto Izzo, Pietro Belluschi. Pietro Belluschi Edifici E Progetti, 1932-1973. Roma: Officina, 1974.
Clausen Meredith L. Pietro Belluschi: modern American architect. Cambridge (Mass.), London: MIT, 1994.
Salmoni, Vittorio. 2015. "Pietro Belluschi. L’architetto “americano”." Mappe. Luoghi percorsi progetti nelle Marche (5): 12-19.
Stubblebine, Jo (a cura di). The Northwest Architecture of Pietro Belluschi. An Architectural Record Book. New York: F. W. Dodge, 1953.

Author Giovanni Comoglio