Fortunato Depero

1892-1960

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Tra i membri del movimento Futurista, Depero (Fondo 1892 - Rovereto 1960) è stato quello maggiormente impegnato nello sviluppo di contatti e scambi con il contesto statunitense – che egli guardava con entusiasmo, e in cui riponeva grandi aspettative sulla possibilità di esportare e realizzare i principi che aveva annunciato, insieme a Giacomo Balla, nel manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo (1915). Le relazioni che l’artista italiano ha costruito con gli Stati Uniti sono nutrite anche dai suoi lunghi soggiorni a New York (al contrario dei suoi colleghi, le cui esperienze oltreoceano furono episodiche). Depero giunse per la prima volta a Manhattan nel settembre 1928, a bordo del transatlantico Augustus – da cui scese scrivendo (su una cartolina al conte Arturo Ottolenghi, che aveva finanziato il viaggio con 450 dollari) di essere “Pazzissimo di questa metropoli d’acciaio e d’ardimento. Accolto con festa. […] W W W l’America futurista”. L’inizio di questo primo soggiorno si rivelò produttivo: in questo “immenso, luminoso e rutilante cartello pubblicitario”, come egli aveva definito New York, Depero trasformò la pensione d'infimo ordine che lo ospitava in un Center of Futuristic Creation, partecipò a quattro conferenze ed espose quadri, arazzi, cuscini, manifesti pubblicitari, progetti d’architettura e allestimenti in sette mostre (la prima già nel dicembre 1928, presso la Guarino Gallery), fu incaricato del disegno di paralumi, ferri battuti e costumi per il Roxy Theater, realizzò gli arredi e le decorazioni del Ristorante Zucca e della sala da pranzo del Ristorante Enrico and Paglieri (andati distrutti con la costruzione del Rockefeller Centre), e collaborò con le più diffuse riviste di moda, grafica e letteratura (per esempio per le copertine di VogueVanity FairSparksThe New Yorker, Movie Makers e Auto Atlas). Queste attività contribuirono a presentare la proposta futurista al pubblico americano, ma l’integrazione di Depero nella “supermetropoli” venne compromessa dalla crisi economica del 1929 e poi interrotta dal fallimento della società d’affari che doveva promuovere il suo lavoro, che lo costrinse a tornare in Italia frettolosamente. Nel 1947 l’artista si imbarcò per un secondo soggiorno, che si dimostrò subito difficoltoso e poco fruttuoso (a parte per i contatti con i surrealisti americani), anche per la sua iniziale esclusione dall’opera di rivalutazione del movimento sollecitata dal MoMA, che si era concentrata sulla celebrazione della prima fase del Futurismo (a cui Depero aveva partecipato marginalmente). 

Se l’esperienza diretta di Depero in America non ha prodotto gli effetti inizialmente auspicati dall’artista, la fortuna critica che si è accesa attorno a questa figura dopo la sua morte, negli anni 1960s, ha operato un impatto rilevante negli scambi transatlantici – come sostenuto da vari studiosi (come Fabio Benzi, che rintraccia ad esempio questa influenza nell’ispirazione “neo-bizantina” del progetto del Chrysler Building in New York). 

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Futurismo

Sources

Bedarida, Raffaele. “‘I Will Smash the Alps of the Atlantic’: Depero and Americanism.” In Futurist Depero: 1913–1950, edited by Manuel Fontán del Junco, Llanos Gómez, and Erica Witschey, 329–337. Madrid: Madrid-Fundación Juan March, 2014. Exhibition catalogue. 

Bedarida, Raffaele. “’Bombs against the Skyscapers’: Depero’s Strange Love Affair with New York, 1928–1949.” In International Yearbook of Futurism Studies, vol. 6, edited by Günter Berghaus, 43–70. Berlin: de Gruyter, 2016. 

Raffaele Bedarida, “‘Bombs Against the Skyscrapers’: Depero’s Strange Love Affair with New York, 1928–1949,” in Fortunato Depero, monographic issue of Italian Modern Art, 1 (January 2019), 

Belli, Gabriella, ed. Depero futurista: Rome – Paris – New York, 1915–1932 and More. Milan: Skira, 1999. Exhibition Catalogue. 

Belloni, Fabio. “The Critical Fortune and Artistic Recognition of the Work of Depero.” In Futurist Depero: 1913–1950, edited by Manuel Fontán del Junco, Llanos Gómez, and Erica Witschey, 347–353. Madrid: Madrid-Fundación Juan March, 2014. Exhibition catalogue. 

Benzi, Fabio. Art Déco. London: Taylor & Francis, 2004; 40. 

Depero, Fortunato. “Il futurismo negli Stati Uniti: L’opera di Depero esaltata dalla stampa americana. L’attività dell’artista a New York.” L’Impero (August 8, 1929). 

Depero, Fortunato. “Traversata Atlantica.” La Sera (October 21, 1931). 

Depero, Fortunato. “Itinerario giornaliero di un professionista newyorkese – Una segretaria ideale.” La Sera (January 22, 1932). 

Depero, Fortunato. “New York come l’ho vista io.” Il Secolo XX 32, 7 (February 18, 1933). 

Depero, Fortunato. “Vertigini di Nuova York.” L’Illustrazione Italiana 61, 25 (June 23, 1935): 1051–1052. 

Salaris, Claudia, ed. Fortunato Depero: Un futurista a New York. Montepulciano: Del Grifo, 1990. 

Scudiero, Maurizio and David Leiber, eds. Depero futurista & New York: il futurismo e l’arte pubblicitaria. Rovereto: Longo, 1986. Exhibition Catalogue. 

Author Elena Montanari