Lambert St. Louis Municipal Airport

L’aeroporto municipale Lambert St. Louis trova la sua origine al principio degli anni ’20 del ventesimo secolo quando St. Louis, una delle città più importanti del Missouri, aveva assunto un ruolo logistico fondamentale nell’area centro-occidentale degli Stati Uniti. Si decide infatti di sacrificare molti terreni agricoli per costruire l’aeroporto, importante scalo di collegamento con Chicago, Dallas, Kansas City, Denver e Detroit. Nel 1954 la municipalità autorizza la costruzione del nuovo Terminal affidando l’incarico a George Hellmuth, Joseph Leinweber e Minoru Yamasaki, il cui studio di architettura aveva base a Detroit.
La matrice principale dell’aerostazione è impostata da Yamasaki in collaborazione con il suo assistente Gyo Obata e prevede la realizzazione di una zona principale dell’edificio costituita da quattro volte a crociera in cemento a guscio sottile separate da pannelli di vetro a forma di cuneo, mentre le pareti perimetrali sono interamente in vetro. La configurazione strutturale dell’aerostazione, a quei giorni particolarmente avveniristica, è nota nella storia degli aeroporti americani per essere stata la prima a adottare un sistema costruttivo con volte estradossate di cemento armato e il cui stile ha fortemente influenzato la successiva progettazione delle aerostazioni americane.
Intanto la novità della matrice costruttiva disegnata da Minoru Yamasaki trova un fondamentale supporto realizzativo grazie alla creatività ingegneristica di Edgardo Contini, più volte consulente di Yamasaki. Così Contini insieme all’ingegnere William C.E. Becker di St. Louis e al più noto ingegnere Anton Tedesko, viennese, della Roberts e Schaefer Company, sperimentano un interessante sistema costruttivo per la realizzazione delle volte a crociera in cemento a guscio sottile.
Queste strutture voltate sono definite da superfici elastiche continue molto sottili che sopportano i carichi esterni in virtù dello stato tensionale membranale e non presentano comportamenti flessionali rilevanti. Queste superfici, essendo a crociera, presentano una doppia curvatura e la diffusione degli sforzi lungo la superficie media è favorita e resa immediata dalla loro stessa forma, così come in un sottile guscio di uovo. La loro caratteristica strutturale è proprio quella di essere capaci di resistere per forma; infatti, il loro principio statico che governa il comportamento strutturale è completamente differente da quello delle volte murali, superfici discontinue realizzate in materiale anelastico.
A quei tempi questa sperimentazione rappresentò un’importante novità tanto che la grande aula centrale dell’aerostazione è stata considerata a lungo una delle migliori costruzioni per il trasporto aereo del paese.
Gli interni dell’aerostazione erano stati progettati da George Nelson e prodotti dalla Herman Miller Company, e lo scultore Harry Bertoia aveva realizzato una scultura ad immagine di un grande muro permeabile, purtroppo successivamente distrutta a seguito di non idonee riorganizzazioni funzionali dell’edificio. A partire dal 1995 si sono alternate diverse proposte finalizzate alla demolizione dell’aerostazione al fine di costruirne una nuova. Intanto nell’aprile del 2012 un forte tornado si è abbattuto sulla città di St. Louis distruggendo parte della copertura voltata dell’aerostazione e da qui la decisione finale di procedere con un restauro strutturale completato nel 2014 che ha ridonato alla città la stazione progettata negli anni ’50 del XX secolo.

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